IN PRINCIPIO FU LA PIPPA
Da quando, tre Lucca fa, è iniziata l’avventura Noise Press
mi sono ritrovata, tra le altre cose, a fare la standista in fiera; sì, per chi
non mi conoscesse ancora sono la nana con lo sguardo di infinita malvagità che
cerca di tenere in riga quel manipolo di autori scalmanati che affollano e si
susseguono in sessioni di firme.
Oltre a maltrattare gli artisti allo stand la mia attività
principale è quella di sponsorizzare i fumetti dilungandomi (troppo) spesso in
estenuanti arringhe ai danni di voi malcapitati visitatori. Il mettere anima e
corpo nella creazione dei nostri fumetti, infatti, mi spingeva inizialmente a
parlare e straparlare delle storie, della struttura e della composizione degli
albi (cosa che mi viene particolarmente bene data la rinomata vena logorroica
che da sempre mi caratterizza). Fortunatamente per voi ho dovuto subito
ritrattare la mia pedante strategia nell’accorgermi che il fumetto, inteso come
contenitore di storie di fortissimo impatto visivo, si racconta da solo (è
stato un grosso sollievo per le mie corde vocali perennemente a rischio!).
Tuttavia, la mia sovradimensionata natura declamatoria non
ha trovato pace finché qualche tempo fa, durante una delle nostre sigarette
serali, parlavamo con Luca del perché una delle storie di The Steams si
intitolasse “I Wonder Who” (in seconda battuta ve lo racconterò); mentre il
fumo saliva ed il caldo milanese stentava a scendere, decretavo con tronfio
orgoglio che sarebbe stato fichissimo raccontare a voi lettori i retroscena e
le curiosità che altrimenti non sapreste mai, deliberatamente deliberando che
avrei scritto un blog in cui tutte le domande che voi lettori (o potenziali
tali) mi fate in fiera e alle quali devo rispondere in modo forzatamente
sintetico troveranno finalmente una risposta!
Eccomi allora alle prese con questo blog dove facete ciance,
citazioni nascoste e indicibili segreti vi saranno finalmente svelati.
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